Sculture e installazioni in permanenza

Dal 24 maggio all' 8 agosto e dal 7 settembre al 3 ottobre 2014, negli spazi all'aperto del Palazzo (due cortili e una terrazza) e nell'androne del Palazzo, ci saranno in permanenza quattro opere tra sculture e installazioni: "Antenna" di Emiliano Zucchini, "AliensvsPredator" di Yoon Joyce, "Sweet Ophelia's lips / Sweet Ophelia sleeps", "Per aspera ad astra" e "Ex-po(st) 2015" di Virgilio Patarini 

 

Dal 7 settembre al 3 ottobre poi, nel Salone Isabella D'Este all'ultimo piano e in altri spazi del Palazzo si aggiungeranno alle installazioni già presenti in permanenza quattro singole sculture e installazioni di altrettanti artisti: "Il coccodrillo" di Franco Guarneri, "Scala mobile" di Attinia, "Senza titolo" di Leonne Hendriksen e "Tra-Fori" di Irina Temushkina

Gli artisti

Emiliano Zucchini nasce a Frascati nel 1982, vive e lavora tra Roma e Senigallia. La sua ricerca artistica spazia tra l'arte digitale, la fotografia, la musica e la video-arte. Tra le principali mostre ricordiamo nel 2007 alla Galleria Nazionale d’Arte contemporanea di San Marino, al Biz Art Center di Shangai e alla Galleria Sala Uno di Roma. Nel 2008 al Crane Art Center di Philadelphia e alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Nel 2010 al MUSINF di Senigallia (AN) e negli spazi dell'Arco Amoroso di Ancona. Nel 2011 allo Studio Paolo Barozzi di Milano. Nel 2012 a Ischia negli spazi di Rustica Domus e a Pergola (PU) a Casa Sponge Arte Contemporanea. Nel 2013 al Centro Luigi Di Sarro di Roma, allo Studio Cloud 4 di bologna e al Palazzo della Gran Guardia di Verona. Le sue opere sono presenti in collezioni private e museali. Hanno scritto di lui: Paolo Barozzi, Giorgio Bonomi, Carmelita Brunetti, Maurizio Cesarini, Teodolinda Coltellaro, Patrizia D'Agostino, Bettina Ottone Bush Mignanego, Alessandra Alliata Nobili, Carola Pandolfo Marchegiani, Gianluca Ranzi, Salvatore Ronga, Gabriele Simongini, Gabriele Tinti, Stefano Verri.

Yoon C. Joyce, artista poliedrico di origini sudkoreane (Seoul), nel 1993 inizia la sua carriera di attore ottenendo una piccola parte in un film indipendente americano So It’s Better, mai uscito nelle sale ma è amore a prima vista. L’anno seguente un’altra piccola parte nella commedia italiana SPQR, ma nel 1996 viene scelto da Martin Scorsese per interpretare un ruolo nel film Kundun. A Los Angeles frequenta per qualche anno la Nyc Films Academy e dopo aver vinto una borsa di studia, frequenta a New York il prestigioso Actor’s Studio dove conosce Susan Strasberg (figlia del famoso Lee Strasberg, fondatore dell’omonima scuola) che diventa sua insegnante. Nel 1999 è co-protagonista di un film indipendente italiano The Guest – L’ospite (Festival di Berlino 1999). Altri ruoli nazionali teatrali e cinematografici fino al 2001, quando per la seconda volta viene scelto da Scorsese per un ruolo nel film Gangs of New York dividendo la scena con Leonardo Di Caprio. Seguono moltissime partecipazioni a film per il cinema e la tv con la regia di Mariano Equizzi, Carlo Vanzina, Leonardo Pieraccioni, Marco Martani, Joseph Lefevre, Lisa Romano, Daniele Lucchetti, Alexis Sweet, Edoardo De Angelis, Michele Soavi, Francesco Bovino, Hedy Krissane, Marco Turco.. L'esperienza che però segnerà un momento importante nella carriera dell'attore, sarà un'audizione al cospetto di Sir Ridley Scott che lo onora di un ruolo nei panni di un prete in The Vatican da lui diretto. Yoon recentemente è stato per la prima volta nella sua terra madre, Seoul, ospite onorario del Governo Koreano, in cui ha scoperto le sue origini e da cui ha tratto nuova consapevolezza, di sé, della sua vita, della sua carriera. La carriera in qualità di pittore e artista visivo prosegue in sordina, di rientro da un set all'altro, espone in diversi locali milanesi, alla presenza di grossi nomi della politica e dello spettacolo italiano. Nel 2012 conosce la Galleria Zamenhof di Virgilio Patarini con cui inizia un'importante sodalizio, grazie al quale tra l’altro nel 2013 espone cinque quadri presso il Palazzo Zenobio a Venezia.

Aimé Roger-Blé è nato nel 1969 ad Abidjan in costa d'avorio, ha frequentato l'Accademia di belle arti d'Abidjan, laboratorio di scultura. In italia,ha lavorato presso la fonderia artistica Battaglia dal 2000 al 2004, ritoccando lavori in cera di Arnaldo Pomodoro, copie delle sculture di Franscesco Messina e altri grandi scultori. Ha anche lavorato con la fonderia Chiurazzi di Napoli. È ritrattista (ufficiale) in bronzo di personaggi famosi nel mondo del calcio e dello sport.

Leonne Hendriksen è nata a San Sebastian Spagna nel 1949 da genitori Olandesi. Si è laureata nel 1972 all’Accademia di Disegno Industriale di Eindhoven, e nel 1974 ha completato gli  studi all’Accademia Jan Van Eyck di Maastricht. Dal 1974 al 1997 è stata docente part-time nei corsi di laurea e post-laurea in varie accademie e corsi speciali nei Paesi Bassi, in Germania, Italia, Svizzera, Cina e Giappone. Tra il 1980 e il 2014 ha preso parte in ventinove mostre collettive, performances e installazioni in Olanda, Germania, Italia, Francia, Messico, Giappone e Islanda. Di rilevanza speciale le esposizioni nel 1996, al Museo Nazionale di Arte Moderna, Kyoto, Giappone e nel 2005 alla Biennale internazionale di Ceramica a Itcheon, Corea del sud dove sue grandi istallazioni sono state acquistate per le collezioni rispettive. Dal 1987 al 2014 ha esposto in ventisette mostre personali in gallerie e musei , tra cui il Museo Beyerd di Breda, e Beurs van Berlage di Amsterdam, Paesi Bassi, la galleria Christel Zelinsky Fine Art e il Museum Kunst und Gewerbe di Amburgo, Germania. Ha sviluppato Quattordici Progetti di Design tra il 1972 e il 2002 in Svizzera, Italia, Paesi Bassi, Germania e Regno Unito. Collezioni private: sue opere appartengono a circa cinquanta collezioni private di Olanda, Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Giappone. Musei che hanno sue opere nelle collezioni permanenti: il Museo Nazionale di Arte Tessile di Tilburg, Olanda; il Museo Nazionale d'Arte Moderna di Kyoto , Giappone , il Centro europeo della Ceramica, EKWC di ‘s Hertogenbosch, Olanda; il Museo Nazionale della Ceramica di Itcheon, Corea del sud. Premio di Bronzo della Biennale Internazionale della Ceramica del 2005 di Icheon, Corea del sud.

Durante tutta la sua carriera d’artista concettuale, dal 1984 ad oggi, Leonne ha affrontato ogni progetto sperimentando materiali inusitati in dualità contrastanti, leggeri e pesanti, trasparenti e opachi, molli e duri. Hendriksen sviluppa le sue opere nello studio per fasi progressive per installarle al termine sul luogo di destinazione. Le istallazioni sono, in genere, completate da oggetti di dimensioni più ridotte, sculture, disegni, libri e altro. I suoi progetti nascono dall’interazione tra, da un lato, la sua filosofia estetica e la sua visione della vita, e, dall’altro, l’ispirazione dei luoghi (specialmente dei paesi lontani visitati in lunghi soggiorni o residenze). L’architettura dello spazio disponibile per l’istallazione finale ha un rilievo decisivo per le sue istallazioni. Leonne preferisce e si sente stimolata da spazi di vaste dimensioni, come edifici abbandonati, specialmente con un passato di edifici sacri, o sale di musei o parti di castelli.

Attinia. Diplomatasi presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata in Scenografia, per un lungo periodo si dedica a esperienze professionali legate al mondo del teatro, della grafica pubblicitaria e a quello della moda. Dal 2005 si riavvicina all’universo dell’arte tanto da indurla a riprendere gli studi e conseguire la Laurea in arti visive e discipline dello spettacolo presso l’ateneo di Macerata. Tra le ultime esposizioni si segnalano: 2014 CHI VUOL ESSER LIETO, SIA: DI DOMAN NON C’È CERTEZZA, cura e testo di Dario Ciferri, tra gli artisti selezionati nell’ambito del circuito Light.Room del premio.celeste, collettiva Galleria Marconi, Cupra Marittima, AP. 2013 POPELINE, personale a cura di Massimo Nicotra, in occasione della IX Giornata del Contemporaneo promossa dall’AMACI, Galleria Basement Project Room, Fondi, LA. Selezionata per l’EXPO DI ARTE CONTEMPORANEA, organizzazione MCdA, sezione CROSSWAYS a cura di Verticale d’Arte, PalaRiviera, San Benedetto del Tronto, AP. Invitata a realizzare due installazioni per la collettiva VISIONI DEL VERBO, a cura di Daniele De Angelis, Abbazia dei Santi Ruffino e Vitale, Amandola, FM. Partecipa con due progetti all’AR[t]CEVIA International Art Festival, a cura di Laura Coppa, Palazzo dei Priori, Arcevia, AN. CASA NOSTRA UNTOUCHABLE collettiva a cura di Franko B, Mori + Stein Gallery at Flying Dutchman, Londra. 2012 twentytwoDecember2012, personale a cura di Franko B, testo critico di Riccardo Lisi, Quattrocentometriquadri Gallery, Ancona. Selezionata al Premio Zamenhof, a cura di Valentina Carrera e Virgilio Patarini, collettiva Galleria Zamenhof, Milano. Vince il Premio Lucio Fontana al Concorso IL SEGNO, collettiva Palazzo Zenobio, Venezia. Selezionata al Premio BASI per l’arte contemporanea, a cura di Silvia Petronici, esposizione Cassero Senese, Grosseto. Vive e lavora a San Benedetto del Tronto.

Franco Guarneri, scultore e amico, l’ho conosciuto molto tempo fa all’interno di una chiesa in un silenzio sacrale, forte e intenso. In quel momento nessuno cantava, nessuno parlava, non c’era il solito chiacchiericcio della domenica tra i banchi della fede ma una quiete dolce quasi assoluta, profonda e autentica. Un caleidoscopio di sensazioni forti che rivivo ora, alla stesso modo, di fronte alle sue opere. Emozioni emozionate perché lo scultore riesce a riportarti non solo di fronte alla sua opera ma di fronte alla primordialità del gesto nascosto in essa, racchiudendo in sé la storia di sé stessa, motivata certo dalle sue riflessioni, dalla sua semplice umiltà ma mostrando con orgoglio il disinteresse per la rappresentazione portando avanti solo l’anima e la sua natura primitiva. Cioè se stesso. Usa solo legno vecchio, riciclato, lavorato, trovato dove capita. Legni già con una storia legni che si buttano. È ovvio dire che rivivono tra le sue mani portando alla luce forme e sguardi, ma non è solo così. Se potessimo parlare di espressionismo, Franco sarebbe all’avanguardia della neo-avanguardia perché l’espressività dei suoi animali, dei suoi oggetti, delle sue forme non hanno nulla a che fare con la versatilità  dell’espressione, ma con la ricerca di un ignoto nel noto. Un coccodrillo, un rinoceronte, una faccia, un pinocchio: archetipi riconoscibili, ma nel legno di Franco tutti i significati scompaiono per far posto ad un mondo ancora da venire. L’idea supera la forma e quando diventa forma quando si compone ecco che l’osservatore deve cercare da dove viene e dove collocarla. La minuziosità degli incastri dei tasselli, gli sfilacciamenti delle trame di una quercia o di un pioppo o di un ulivo o la curvatura liscia compatta di un legno già lavorato appaiono come vene aperte ad una nuova vita, embrioni che già vecchi ritornano ad impossessarsi dello spazio e del tempo iniziando a respirare inconsapevoli e ignari del loro passato. (Patrizia Burgatto)

Virgilio Patarini (Breno, 1967) ha frequentato per due anni Lettere Antiche alla Statale di Milano, ed è passato poi al D.A.M.S di Bologna con un cursus studiorum in equilibrio tra Teatro e Arti Visive. Dopo essersi dedicato per un decennio, dal 1986 al 1997, prevalentemente al Teatro, dal 1998 in poi si è dedicato sempre di più all’arte contemporanea, sia come artista che come critico e curatore.

Tra i luoghi dove ha esposto come artista ricordiamo: la Basilica di S.Celso a Milano (personale “Frammenti di una Passione” nel 2000) e la libreria Rizzoli in Corso Vittorio Emanuele a Milano (progetto “Voci del nostro tempo”); il Museo di Arte Moderna di Mombercelli (CN); gli Archivi del ‘900 di Milano (doppia personale con V. Carrera “In principio era la Parola” nel 2007 e personale del ciclo “Arcaico contemporaneo” nel 2008); la Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI), la Galleria Leonart di Conegliano (TV), il Palazzo Beato Jacopo di Varazze (SV), la Sala del ‘400 di Pontremoli (MS, mostra “Scripta manent” nel 2007, in concomitanza col Premio Bancarella, catalogo Apollo e Dioniso Edizioni), la Villa Marrazzi di Cesano Boscone, la Galleria Ariele di Torino (collettiva “Memorie con vista” nel 2008 e personale “Fiori di cemento” nel 2009), lo Studio E.S.P. di Como (personale “Verba volant” nel 2005, catalogo Apollo e Dioniso Edizioni); la galleria Mirò (personale “’A rebours” nel 2005, catalogo Apollo e Dioniso Edizioni), la Galleria Zamenhof, la Galleria del Barcon e l’Atelier Chagall di Milano (personali nel 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008 e 2009); il Castello Estense di Ferrara, mostra 'Post-Avanguardia', a cura di Paolo Levi e Patarini stesso, catalogo Editoriale Mondadori. Nell'ambito del Progetto Post-Avanguardia ha presentato otto installazioni "site specific" (e due quadri) al Castello Malaspina di Massa nel settembre 2010 e una installazione al Castello di Carlo V a Lecce (30 ottobre-4 dicembre 2010). Sempre nel 2010 una sua installazione dedicata a Ofelia è stata esposta a maggio al Castello Estense di Ferrara, a luglio alla Pinacoteca Civica di Imperia, a settembre al Castello Malaspina di Massa e a novembre al Grand Palais di Parigi nell'ambito del Salon Comparaisons 2010, nella sezione "Installazioni libere" curata da Ewa Nowak, Catalogo Ed. Casta Diva. Nell'ottobre 2010 ha presentato quadri, sculture e installazioni al Chiostro di S.Anna a Ferrara, nella sezione "Arcaico Contemporaneo" della Biennale di Ferrara, biennale di cui è stato uno dei quattro curatori. Nel gennaio 2011 ha allestito una sua grande personale antologica, curata da Rosamaria Desiderio e Cristina Stashkevich e intitolata "Ex-po(st) 2011", con oltre cento opere alla Galleria Zamenhof di Milano. Nel settembre 2011 la sua nuova mostra personale denominata "Nuovi orizzonti", curata da Valentina Carrera, alla Galleria Zamenhof di Milano. Nell'agosto 2012 una sua mostra personale a cura di I. Lubiniecka, a Venezia, Palazzo Zenobio, nel prestigioso Padiglione Islanda, sede abituale della Biennale. Nel marzo 2013 una doppia personale con Andrea Boldrini intitolata "Orizzonti" alla Galleria Vista di Roma. Nel maggio una tripla personale con Andrea Boldrini e Paolo Facchinetti intitolata "Orizzonti di luce" all'Atelier Chagall di Milano. Dal 30 novembre al 12 dicembre 2013 la sua personale “la ruggine e la luce” alla Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI). Ha esposto per quattro anni consecutivi a Parigi, al Grand Palais, al Salon Comparaisons, nella sezione "Installazioni libere" (2010, 2011, 2012, 2013), i primi due anni sotto la curatela dell’artista polacca Ewa Novak, negli ultimi due con l’artista e curatrice coreana Kim Sang Lan. E' presente sul C.A.M. Catalogo d'Arte Moderna della Mondadori dal 2010 e sui volumi, sempre Mondadori, "Le allusioni del colore" (2009), "Post-Avanguardia" (2010) e "Terza dimensione" (2011)