DAVIDE SOLFRINI

"Davide sposta i riflettori sul livello di soddisfazione che ognuno ha della propria vita, senza pretese di avere risposte, con una leggerezza che invoglia alla riflessione più di qualunque pedante sermone." (Gianni Sapia)

 

C’è un mondo, Il mondo dei luoghi lontani dai riflettori, il mondo di un milione di solitudini che anche se messe insieme non riescono proprio a farsi compagnia, un mondo di uomini e donne che si guardano dentro e non trovano ciò che il mondo perfetto che sta intorno a loro vorrebbe che trovassero. Ecco: la musica di Davide Solfrini nasce proprio dall’esigenza di descrivere con senso critico ed ironia questa zona d’ombra presente fuori e dentro di noi, e la sua bravura sta nel fatto di saperlo fare con parole semplici ed immagini intense, puntando innanzitutto sul racconto di storie, a volte crude ed a volte più naìf e surreali. Anche i riferimenti e l’ispirazione del sound nei dischi di Solfrini vengono da un mondo non proprio italiano, la prima impressione che si ha all’attacco di ogni brano infatti è quella di addentrarsi in una produzione d’oltreoceano (o almeno d’oltremanica); il fantasma dei primi R.E.M., degli Smiths o di tanta musica wave di quegli anni è presente in maniera pregnante e decisiva nelle chitarre e nelle atmosfere di questo cantautore nato a Cattolica (RN) nel 1981.

Insomma, Davide Solfrini ci porta per mano ad assistere ad un insieme di storie sospese nello spazio e nel tempo, ognuna con un suo mondo sonoro di riferimento. Il piccolo mondo stretto, caotico e talvolta grottesco, dove gli individui si accalcano nel poco spazio ed al contempo si perdono in un doloroso vuoto interiore. Ci sono canzoni come “Bruno”, che attraverso la storia di un tossicodipendente ci racconta tutto il lato più oscuro e doloroso dei “favolosi” anni ’70 e ’80, qui ad esempio è l’eroina a dettare la disgregazione dei sogni di un futuro perfetto di genitori perfetti per il loro figlio perfetto. Mi piace il blues” riporta il monologo di uno sconclusionato musicofilo che molesta i giovani nei bar sciorinando loro tutta la sua conoscenza sul mondo del blues e del rock’n’roll. Ma Davide Solfrini è capace anche di scrivere semplici e toccanti canzoni di amore e di perdita, come “Mai più ogni cosa” , “Equilibrio”, “Marta al telefono” (dall’album “Muda” – New Model Label, 2013) e “Animali” (da “Shiva e il monolocale: EP”, 2011).

Il cantautorato in italiano di Davide Solfrini è il punto di arrivo dopo un viaggio lungo tutto il mondo, senza mai spostarsi dalla sua Romagna. Un percorso iniziato accompagnando la superstar di Woodstock Country Joe McDonald, proseguito suonando basso e chitarra in formazioni Afro-dance e passato per produzioni cantautorali in italiano e inglese che lo portano ad entrare nel circuito indipendente italiano e ad essere spesso ospite, anche con live in studio, di “DEMO” lo storico programma di RAI Radio Uno. Nel 2013 "MUDA" ottiene ottime recensioni ed è il protagonista del 95°appuntamento de Un disco per l'Europa, rubrica realizzata dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Dal gennaio del 2015 Davide è stato in tour per presentare LUNA PARK, il suo ultimo, poliedrico, disco, uscito per l’etichetta New Model Label. 

 

LUNA PARK -

“ Il nuovo lavoro di Davide Solfrini ci porta in una riviera adriatica lontana dai riflettori, dalle luci di un “Luna Park”, in un insieme di storie sospese nel tempo, ognuna con un suo mondo sonoro di riferimento. Il piccolo mondo stretto, caotico e talvolta grottesco, dove le storie degli individui si accalcano nel poco spazio ed al contempo si perdono in un doloroso vuoto interiore."