Concerti e Spettacoli a Palazzo della Racchetta

(salvo diversa indicazione tutti gli spettacoli e i concerti a Palazzo Racchetta sono con ingresso con tessera -2 euro- e doppia consumazione -5 euro- e buffet free)

Enrico Cipollini e Daniel Vezoja

Reportage fotografico della serata (foto Tassinari)

SABATO 6 GIUGNO, ore 21,30

Da un incontro assolutamente fortuito fuori da un locale di Dublino è nata l'idea di una possibile collaborazione musicale che ha preso vita nell'ultimo anno e che ha portato già a diversi concerti tra Italia e Slovenia. 

DANIEL VEZOJA
Daniel Vezoja è un cantautore di Ljubiana, Slovenia. Le sue influenze vengono dal folk americano e alternative country. Dopo lo scioglimento della sua band TrainStation si è impegnato da ormai due anni nella  scrittura di brani da presentare da solo in forma acustica. Al momento è impegnato nella registrazione del suo primo disco solista con il famoso cantautore e produttore Gavin Glass nel suo studio di Dublino.

ENRICO CIPOLLINI
Chitarrista e cantautore di Ferrara. Scrive e suona brani originali in tutte le band delle quali fa parte: UNDERGROUND RAILROAD, FREE JAM, VIOLASSENZIO con le quali ha registrato diversi dischi e svolto numerosi concerti. Ultimamente si è dedicato a un progetto solista realizzando un ep di brani inediti presentati in acustico dal titolo "Songs from the shelter"


Not the Pilot e The Ties and the Lies

Reportage serata (foto Tassinari)

MERCOLEDì 10 GIUGNO, ore 21,30

THE TIES AND THE LIES

Band indie/new wave. L’attività live della band, dopo solo l’uscita di un breve demo tape è immediatamente intensa e frenetica, e offre ai thetiesandthelies l’opportunità di esibirsi su alcuni dei palcoscenici italiani più importanti della scena rock e non solo, come il Covo e l’Estragon di Bologna, il Vox di Nonantola, il Velvet di Rimini, il Viper di Firenze e il Wah Wah di Venezia. L’ep “hello tokyo” esce nell’estate 2007: un prodotto energico, profondo e a tratti addirittura dark che viene rapidamente paragonato al post punk degli Editors e alle atmosfere degli Interpol e che ottiene svariati passaggi radio non solo in Italia, ma anche in Belgio e Gran Bretagna. Durante il 2007 i TheTiesAndTheLies collezionano più di 50 esibizioni live, vincendo alcuni importanti concorsi e divenendo una delle realtà emergenti più interessanti del panorama italiano. Nel 2008 vengono contattati per partecipare alla prima edizione del WahWahFestival di fianco a band come The Horrors, These New Puritans, Kap Bambino e The Violets, mentre nell’aprile sono band di supporto per il tour italiano dei Delorentos, importante formazione indie/post punk irlandese. A “hello tokyo” segue nei primi mesi del 2009 “behind the barricade”.

NOT THE PILOT

Nel maggio del 2010 Euge e Max decidono di percorrere insieme un tratto del loro percorso musicale formando i Not the Pilot, duo lo-fi di eco (in tutti i sensi) psichedelia. Dopo 4 anni sono ancora lì che bevono e suonano insieme. Prima o poi magari ci scappa anche il disco... We love mother nature/We hate human nature!

https://soundcloud.com/not-the-pilot

 


Davide Solfrini e Leonardo Veronesi

Reportage della serata (foto di Beppe Tassinari)

SABATO 13 GIUGNO, ore 21,30

DAVIDE SOLFRINI

"Davide sposta i riflettori sul livello di soddisfazione che ognuno ha della propria vita, senza pretese di avere risposte, con una leggerezza che invoglia alla riflessione più di qualunque pedante sermone." Gianni Sapia (mat2020.blogspot.it)

LUNA PARK - “ Il nuovo lavoro di Davide Solfrini ci porta in una riviera adriatica lontana dai riflettori, dalle luci di un “Luna Park”, in un insieme di storie sospese nel tempo, ognuna con un suo mondo sonoro di riferimento. Il piccolo mondo stretto, caotico e talvolta grottesco, dove le storie degli individui si accalcano nel poco spazio ed al contempo si perdono in un doloroso vuoto interiore."

LEONARDO VERONESI

Leonardo Veronesi nei primi anni novanta ha frequentato il White Studio di Ferrara di Davide Romani. Nel frattempo inizia una lunga gavetta come cantante di diverse cover band come i Sanepitemo, Codice Rosso, Kamasutra con cui ha girato l’Italia esibendosi nei locali. A fine anni 90 attraverso il produttore Roberto Casini esce il suo primo singolo IO CI STO per la Polygram, la sigla televisiva (altro singolo) per Match Music NIENTE SESSO e una canzone per un gruppo emergente Rimini Nord dal titolo NOSTALGIA DI TE.

Nel 2008 esce il suo primo album UNO. Nel 2011 è ritornato con DOMANDARIO e attualmente è uscito il suo terzo album L'Anarchia della Ragione. 


Bloss Band e Quantum Leap

Reportage fotografico della serata, di Beppe Tassinari

MERCOLEDì 17 GIUGNO, ore 21,30

BLOSS BAND

In tedesco "bloss" significa semplice, puro, nudo. Questa è infatti la radice, l'origine della musica della band ferrarese, nata verso la fine dell'estate 2014: una musica compatta e minimale, che esplora furtivamente pensieri e stati d'animo dell'ascoltatore. Matteo Maragno e Nazareno Realdini sono i fondatori nonchè componenti della band, nata quasi per scherzo tra le quattro mura di una stanza, tra pomeriggi passati a comporre nuove melodie e notti in sala prove per "fare uscire" allo scoperto questa creatura, Bloss.
Il disco dal nome "...to hide ourselves in time", è stato registrato tra Brescia e Ferrara in poco più di due giorni, ultimato nella primavera '15 uscirà a settembre per WWNBB Music Collective.
Per far fronte agli imminenti live che vedranno la band impegnata in un breve tour di presentazione del disco, si aggiunge alla line-up Stefano Boschiero, bassista e amico che da qualche tempo prende parte al progetto Bloss.

Genere: New wave/shoegaze. Membri del gruppo: Matteo Maragno, Nazareno Realdini, Stefano Boschiero.

 

QUANTUM LEAP

Quantum Leap è un progetto nato nel 2012 dall'incontro di Massimiliano Maestri (chitarre) e Matteo Cantelli (batteria). Le influenze principali sono da ritrovarsi nel Prog Rock degli anni '70 in gruppi quali Genesis, Yes, PFM per la scena italiana e Don Caballero per i contributi più attuali. Il genere che i Quantum Leap presentano è un'Alternative Rock Strumentale che cerca di raccontare storie attraverso la sola musica. La Formazione è costituita da Matteo Cantelli - Batteria, Massimiliano Maestri - Chitarre, Samuele Morin - Tastiere.


MARCELO CESENA e UNCLE PAUL BLUES BAND

Reportage della serata (foto di Beppe Tassinari)

SABATO 20 GIUGNO, ore 21,30

MARCELO CESENA

Vincitore nel 2013 e nel 2009 del Premio Internazionale della Stampa brasiliana come "miglior musicista brasiliano che vive in America", Marcelo Cesena ha conquistato il pubblico di tutto il mondo con la sua arte unica e le sue emozionanti interpretazioni della vita attraverso la musica. Molto apprezzato nel mondo della musica classica, Marcelo Cesena si è esibito come solista in prestigiose sale da concerto di tutto il Brasile, in Italia, in Bosnia, in Francia e negli Stati Uniti. Per due volte è stato vincitore del Concorso Giovani Solisti dell'Orchestra Sinfonica dello Stato di San Paolo; vincitore della Prima Competizione di Musica da camera della Facoltà di Santa Marcelina e di molti altri riconoscimenti.

Marcelo Cesena si è formato presso il Conservatorio musicale di Santana, Brasile, Facoltà di Santa Marcelina e presso la Facoltà di Mozarteum di San Paolo, Brasile; ricevendo il Master in Piano di Performance dall’ Arizona State University, dove è stato premiato con una borsa di studio; e perfezionandosi alla UCLA (Università della California, Los Angeles) in  musica per cinema e televisione, e in “Digital Entertainment Media Program”.

Oltre alla sua carriera discografica, dopo aver pubblicato diversi CD di brani originali, Cesena ha scritto le musiche per una serie di film indipendenti negli Stati Uniti. Entusiasmato dal processo di realizzazione di un film, si è dedicato alla produzione fondando una sua società di produzione, la LakeStar Productions, nel 2010, con la sua compagna Susan Watkins.

Attualmente vive a Los Angeles e continua ad esibirsi in concerti da solista in tutto il mondo.

 

UNCLE PAUL BLUES BAND

La Uncle Paul Blues Band nasce quasi per caso nel 2013 in occasione della festa di compleanno di Paolo Bertelli. Per l'occasione Bertelli aveva raccolto intorno a se una schiera di musicisti, alcuni dei quali molto giovani, coi quali aveva avuto precedenti collaborazioni. La formazione è andata però oltre l'esibizione di quella prima serata e anche quest'anno i concerti della band sono stati diversi a Ferrara e non solo. Il repertorio della band spazia fra il Blues delle origini ed il Rock and Roll degli anni '50 fino ai primi anni '70.


Paolo Bertelli, figlio di musicista, impara a suonare la chitarra da autodidatta a metà degli anni '60 esibendosi con numerosi gruppi ferraresi (fra i quali gli “Ever Beat”, “I Bardi”, “Le Stagioni”, “Capitolo Sesto” e “Circuito Stampato”), fondando anche un'etichetta, la "Musicando". La musica sperimentale è una delle massime passioni artistiche di questo personaggio che continua a mantenere lo spirito della ricerca ma nello stesso tempo,  e con grande passione, ama anche esprimersi in numerose jamsession ed esibizioni legate al vecchio blues con la propria armonica, strumento che frequenta da più di dieci anni e che gli dà forme diverse di espressione. 


GIACOMO MARIGHELLI / GIANNI VENTURI e RE CANE E SUO MARITO

Reportage della serata (foto di Beppe Tassinari)

MERCOLEDì 24 GIUGNO, ore 21,30

VUOTO PNEUMATICO (Gianni Venturi e Giacomo Marighelli)

Tra poesia e musica... VUOTO PNEUMATICO nasce dall'incontro tra Gianni Venturi (Altare Thotemico) e Giacomo Marighelli (Margaret Lee).

Gianni è un ricercatore vocale da anni, sperimenta possibili utilizzi della voce cercando di dare senso al suono o suono al senso. In Giacomo ha trovato non un semplice accompagnatore, ma un'anima con la quale entrare in simbiosi musicalmente.

La poesia spesso rabbiosa, viscerale e magmatica si fonde con il suono della chitarra ripetitiva, mantrica e poetica.

Sono partiti da improvvisazioni di poesia sonora e si sono ritrovati alla stesura di veri e propri brani. In questi giorni sono al lavoro nello studio di registrazione e nel live verrà proposta un'anteprima del progetto.

 

GIACOMO MARIGHELLI: Margaret Lee e Giacomo Marighelli sono la stessa persona, un progetto decollato nel 2008 che ha all'attivo tre album. Un incontro fra canzone d’autore, noise, chitarre sature e testi criptici, densi di certe fascinazioni godaniane, soprattutto nell’interpretazione. Fra rabbia, desolazione, voglia di raccontare e di raccontarsi, l’autore si presenta oscuro e dilaniato, senza alcuna intenzione di rassicurare, a metà strada fra Il Teatro degli Orrori e primi Marlene Kuntz. Giacomo dimostra al terzo album una raggiunta maturità artistica, un’inconfutabile capacità di scrittura, e grandi doti di musicista, visto che, oltre a cantare, suona chitarre, bassi e rumori.

 

GIANNI VENTURI inizia a scrivere molto presto. "Involuzione premeditata", la sua opera prima, di poesia, è del 1986 e ha la prefazione di Roberto Roversi. A seguire "Il sogno della palude". "Krystos" è invece il primo romanzo. Segue il libro di racconti "Uomini e Topi" . Nel 2008 esce il romanzo che più ha avuto successo e creato scalpore: "Laksmi Shiva - diario di un assassina", edito da Altromondo editori.

In contemporanea alla scrittura, porta avanti performances di poesia sonora sia in Italia che in Europa. La Fonoprint di Lucio Dalla produce un suo 45 giri. Il disco viene pubblicato sotto lo pseudonimo di René (Marta Collina). Sempre per la Fonoprint esce "bluSottile". Nascono poi gli "Altare Thotemico". Conosciuti più all'estero che in Italia, è in questo gruppo Prog-Jazz-Rock che Gianni sfodera le sue doti di sperimentazione vocale alla Stratos. Questo dono lo porta inoltre in giro per tutta Italia a fare conferenze e seminari sull’uso della voce.

 

RE CANE E SUO MARITO

Dice di sé il gruppo ferrarese: “Re Cane e Suo Marito esprime l'esigenza di tradurre emozioni e concetti in musica, percorrendo e proponendo una personale visione della realtà e del proprio vissuto. La finalità ultima è di lasciare un'impronta significativa nell'animo di chi ascolta”. 

Re Cane e Suo Marito debutta originariamente con brani in versione elettronica proposti in diversi locali dell’Emilia Romagna (il Patchanka di Ferrara, Spartaco di Ravenna, Artlab di Parma, CCa Lughé di Lugo e diversi altri, incluso Palazzo della Racchetta a Ferrara, nell'ambito del Racket Festival 2014) accostando uno spettacolo teatrale al fine di interpretarne i significati. Nel tempo poi gli stessi brani sono stati rielaborati  a due voci e portati in scena (e in strada) in versione acustica facendo emergere un impatto melodico, aulico e allo stesso tempo di vitale energia. I testi sono l'espressione di un vissuto reale con richiami a significati onirici e viscerali. Tra i luoghi dove si è esibito il duo si ricorda anche il centro sociale La Resistenza, a Cervia, a Punta Marina in occasione dell'evento "Open your mind Open your mic" e presso il centro sociale "Capolinea" di Faenza. 


BIG KAHUNA

Reportage della serata (foto Tassinari)

SABATO 27 GIUGNO, ore 21,30

Qui di seguito alcune foto di Andrea Cera dei Big Kahuna in concerto acustico al Racket Festival 2014

BIG KAHUNA.

“We’re a band, we’re a gang, we come from Honolulu Rock City to Kahunise the whole globe.” Cosi sta scritto sulla loro fan page, in una riga sta tutta l’essenza del trio ferrarese (anche se loro sostengono di provenire da Honolulu Rock City) formato da Andrea Cera -voce e chitarra, Michele Massellani -batteria e Andrea Bignardi -basso. La band (o gang a questo punto) si forma nell'aprile 2013 e da subito basa la sua esistenza come una sorta di missione..scelgono di chiamarsi Big Kahuna come il vecchio santone Hawaiiano (citato anche da Neil Young nella sua autobiografia), come un vecchio cult movie con Kevin Spacey o il famoso locale in Pulp Fiction, Big Kahuna come la parola usata da generazioni di surfisti e non per definire ciò che più gli sta a cuore, gettando le basi per quella che loro chiamano “Kahunizzazione” dell’intero pianeta.
I loro pezzi sono pillole dirette allo stomaco (in inglese), 3 minuti e pochi secondi al massimo di durata, pieni di energia senza troppi fronzoli, ricchi dei colori del rock n roll, con sbandate nel reggae, nello ska il tutto sospinto da una energia punk che pulsa dentro senza sosta.
Esordiscono a Ferrara il 30 luglio 2013 aprendo il concerto di Paul Heaton & Jaqui Abbot (ex Housemartins a Beautiful South) che decidono di riprendere la loro gloriosa carriera dopo anni di silenzio proprio nella città estense.. L’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela scappare e i tre saltano al volo su questo treno che li vede subito raccogliere i consensi del pubblico. Spinti dall’impatto del loro esordio, dopo poco più di un mese si ritrovano sul palco del Bannerman's rock and whiskey bar di Edimburgo e del Roadhouse di Manchester (16-19 settembre 2013) per il loro “it’s never too late to be our way UK Tour 2013”.
Al ritorno dalla Gran Bretagna la band intraprende una costante attività live affiancata dalla continua produzione di nuovo materiale. A fine 2013 la band sente la necessità di cominciare a lasciare tracce tangibili della Kahunizzazione quindi entra in studio e sforna il primo Ep autoprodotto "Have no fear...the Big Kahuna is here!!!!".
Continua l'attività live per tutto il 2014 anche sui palchi di alcuni Festival estivi tra cui il Reload festival (FE), il Mo.Mu. Festival di Montiano (GR) e Oktoberfe (FE) oltre ad interessanti aperture come quella in Agosto per i Monaci del Surf, il seguito dei “kahunizzati” si allarga sempre più complice anche il loro costante contatto diretto sulla loro fan page sempre ricca di musica e dei loro esuberanti, sfacciati e coloratissimi post con i quali non mancano mai di sottolineare il loro essere, non per forza diversi, non per forza alternativi, semplicemente Big Kahuna. Il materiale scritto ormai è davvero tanto e a Novembre 2014 i BK entrano in studio per realizzare il secondo disco "Honolulu Rock city" in uscita il 01/Marzo 2015 accompagnato dal video "Miky is a Ska Boy". Nelle note di copertina capeggia una frase “written, performed and produced by the Big Kahuna” che da il senso di questa band, instancabile, sicuramente da vedere live per la loro energia, immediatezza, spontaneità e assoluto carisma.

Per ascoltare brani dei Big Kahuna:   
www.soundcloud.com/big-kahuna-44100


FRANK SINUTRE  e LAIK-OH

Reportage della serata (foto Tassinari)

MERCOLEDì 1 LUGLIO, ore 21,30

I Frank Sinutre durante un live

I Laik-Oh

FRANK SINUTRE

I Frank Sinutre sono un progetto di musica elettronica nato nel 2011 che utilizza nei live strumenti elettronici autocostruiti, come il reactabox (un controller midi a forma di cubo luminoso che funziona con dei cubetti, ispirato al celebre reactable) oltre che strumenti tradizionali. Nel 2012 realizzano la colonna sonora per lo spettacolo teatrale "La Colpa della Leonessa" che è stato inserito nel “Festival Internacional de Teatro Social” di Valencia in Spagna per la regia di Anna Volpi. Il 25 marzo 2014 esce il secondo album “Musique Pour Les Poissons” per l'etichetta statunitense di New York “System Recordings”, in concomitanza con l’uscita del libro di uno dei due "Michele K. Menghinez - Racconti per pesci del mare d'aria" che accompagna l'uscita del disco.

A partire dal 2012 hanno portato lo spettacolo in circa 100 live dates sparse fra Italia e Svizzera, in svariate situazioni: dal centro sociale, alle installazioni di videoarte patrocinate dall'Università di Ferrara, dal pub ai seminari sulla musica percorrendo le strade che portavano a Roma, Milano, Torino, Zurigo, Verona... Sempre per ritornare a Sermide, il paesino in provincia di Mantova da dove vengono e dove nella loro casa di campagna hanno scritto i due dischi e dove stanno registrando il terzo.

Pagina di soundcloud: https://soundcloud.com/frank-sinutre-music


LAIK-OH

Il progetto nasce nel territorio sermidese, in provincia di Mantova, agli inizi del 2012, per volontà di Michele “Panf” Mantovani (chitarra, sintetizzatori, loops e beats), Luca Peshow (basso e cori) e Mattia Bortesi (voce e sintetizzatori). I Laik-Oh! nascono come progetto sperimentale, nel quale i membri, dopo varie esperienze rock, si tuffano in un amalgama di elettronica con influenze dubstep e alternative. La ricerca di un proprio stile, e il continuo stimolo alla composizione hanno rappresentato i principali obiettivi della band fino ad oggi. All’inizio del 2014 la band ha intrapreso la registrazione del primo album: "Dietro il Mondo", che vedrà la propria uscita alla fine di Novembre.  Venerdì 17 Ottobre 2014 i Laik-Oh! hanno pubblicato per l’etichetta di Cuneo Edisonbox il singolo  “Asian Trip pt. 1” realizzato in collaborazione con il cantautore mantovano Michele Negrini, in arte “MUD”.  Il nome del gruppo si presta a diverse interpretazioni: o come una semplice trascrizione dell’inglese “Like ‘O” oppure, come “Laico”, vocabolo italiano che non ha certo bisogno di spiegazioni. Nell’album “Dietro il Mondo” ci si ritrova continuamente immersi in sinistre atmosfere elettroniche, in testi che manifestano un incessante clima di lamentosa disillusione nel quale si scovano facilmente i temi del viaggio, della religione e dell’astrologia. In contemporanea con l'uscita del disco è stato pubblicato il primo videoclip ufficiale della band sul brano “Secoli di Stragi”, un lavoro tanto sperimentale quanto suggestivo realizzato del videomaker Giovanni Tutti.


EFFIMERO NULLO #1

CONFESSIONI DI UN ARTISTA DI MERDA

(FUORI PROGRAMMA)

Da venerdi 3 luglio, ore 17 a sabato 4 luglio ore 24: PERFORMANCE NON STOP  di Giacomo Marighelli e Lucien Moreau

GIACOMO MARIGHELLI – dal 2008 ha pubblicato con lo pseudonimo di Margaret Lee tre album nei quali hanno partecipato e collaborato artisti di ogni tipo: l'artista Alejandro Jodorowsky (concedendo una sua registrazione vocale), i musicisti Giorgio Canali e Luca Martelli, lo scrittore Roberto Pazzi, l'attore-performer Andrea Amaducci (conosciuto anche come L'Alieno), e il poli-strumentista Eugenio Squarcia “Moreau”. (...) Amante del teatro ha messo in scena spettacoli definiti “effimeri panici” nella totale improvvisazione. Questi eventi venivano firmati col nome “Mit Surprise Konzert.”. Ciò ha permesso di rendere i concerti di Giacomo un misto di cabaret panico, dove in base al luogo e al pubblico da concerto acustico e intimo ci si ritrova a delle letture poetiche nel totale silenzio, a esperimenti sonori lasciando spazio all'improvvisazione. Col nome di Giacomo Marighelli ha composto la colonna sonora del documentario “L'ultimo spenga la luce” e dello spettacolo site-specific “Live Cracks”. Ha concesso l'utilizzo delle sue canzoni per il film-documentario di Rita Bertoncini “Una nuova scintilla”, candidato al David di Donatello 2015. 

LUCIEN MOREAU – anche conosciuto come Eugenio Squarcia, sebbene il nome non sia fondamentale. Scrittore. Conceptual artist. Sognatore. Essere umano, forse. Lavora come graphic designer per prodotti, aziende e progetti culturali, realizzando il concept di alcuni eventi e manifestazioni a Krakòw, Montréal, Taipei, Shanghai, Hong Kong e Bangkok. Solitario figlio della Beat Generation e delle Avanguardie, L.M. partecipa da sempre, suo malgrado, ad un grande e irripetibile esperimento collettivo assieme a miliardi di altri individui più o meno consapevoli, registrato originariamente con il nome di "VITA™". Nei giorni dispari si unisce ad una congrega metafisica di circensi itineranti denominata TEATROSCIENZA, fondata da Alex Gezzi (...) L.M. trova piacere nel realizzare film incomprensibili (...). Chiaramente, egli ama diffondere il meno possibile le sue opere, lasciando agli ignari l'onore di ignorarlo. Non ancora contento, quando non è Altrove, occupa il tempo rimanente cercando di stabilire un difficile equilibrio con il proprio sé attraverso la musica. Compositore e musicista (...) Collabora, live e in studio, con artisti nazionali e internazionali di qualsiasi natura poetica. Respira, anche. Sovente beve acqua. Di lui non si sa altro. Eppure ci sarebbe molto di più da dire. È nato su un'isola e morirà su un'isola. Nel frattempo, cerca nuove strade per raccontare il DENTRO.

Post Scriptum – A volte L.M. scrive cose inutili, come ad esempio questa scheda biografica.

 

2 scatole. 2 individui. 2 giorni e 1 notte. Questi gli elementi essenziali dell'opera. O meglio, un evento di carattere performativo che prende il nome di EFFIMERO NULLO, primo baluardo di un movimento artistico privo di movimento: il cosiddetto Movimento Nullo – simboleggiato dal segno "Ø" – che Moreau e Marighelli fondano e affermano, sulla scia di Jodorowsky, Arrabal, Topor e molti altri prima di loro.

Lo spazio sacro è indiscutibile. Un luogo senza luogo, nel quale i due costruiranno, giorno dopo giorno, l'installazione stessa. Dandole vita. Dormendo in essa. Intervallando e fondendo arte, musica, letteratura, teatro, giochi concettuali, momenti di pura follia, meditazioni zen. Interagendo tra di loro e con il pubblico. O con l'assenza di pubblico. Cambiandosi d'abito e truccandosi, per raggiungere uno stato di coscienza alterato dall'ispirazione. perdendosi per poi ritrovarsi. Prima, senza nome. Poi, vestiti di un'identità rinnovata. Così facendo, in funzione della narrazione, criticando l'ego dell'artista (e dell'arte stessa), i performer riempiranno gli spazi, i vuoti della sala, in totale insindacabile libertà, lasciando al pubblico una disarmante confessione di semplicità. O un enigma da comprendere.

Durante la durata di tutto l'evento (giorno e notte) il pubblico potrà visitare l'installazione-spettacolo, osservando lo stato di avanzamento della confessione, a tratti prendendone parte.

Cos'è l'identità? cos'è l'ego? abiti, libri, conti insoluti, oggetti, abitudini, gesti, poesia, psicosi, liste della spesa, filosofia, paure, speranze, follie, sogni, ciò che si mangia, che si beve, che si consuma?

Tutto è arte. Niente è arte. Chi è l'artista? come si rapporta con l'esistenza, con il sistema dominante? qual è la sua intimità? cosa finirà per diventare?

Un’opera totalizzante sulla ricerca di sé, in rapporto al singolo, alla massa, alla comunità globalizzata, alle illusioni e alle standardizzazioni sociali. Osando. Perché il performer è il vero catalizzatore, la cartina al tornasole delle psicosi e delle virtù del mondo.

Siamo ciò che scegliamo o scegliamo perché siamo ciò che siamo?

Il titolo è tratto dall'omonimo racconto scritto da Philip K. Dick nel 1957, come omaggio a quell'unica occasione in cui il grande scrittore di fantascienza, afflitto da gravi problemi economici, rinunciò alla propria vocazione letteraria per dedicarsi ad un testo "vendibile" e "facile" ma allo stesso tempo del tutto autobiografico.


LOBOLOTO e MACRòLLE

Reportage della serata (foto Tassinari)

SABATO 4 LUGLIO, ore 21,30

ALICE LOBO - LOBOLOTO

Dice del progetto Alice Lobo: " Il progetto LoboLoto nasce nel maggio 2014, quasi per gioco, aprendo qualche concerto ad amici, cantando e suonando in acustico i miei pezzi. Dopo questo esperimento, e mesi di studio, nasce l’Ep, contenente il singolo “On My Way”, uscito su tutte le piattaforme musicali".
Alice Lobo, che ha composto musica, testi, melodia e grafica dell’album, studia canto a Biella, dopodichè si trasferisce a Ferrara, facendo parte di diverse coverband, ma suonando sempre i pezzi propri, scritti con la chitarra, alcuni arrangiati insieme a Tony Bungaro. Da novembre 2014 inizia a dedicarsi al pianoforte, il cui frutto sono le canzoni contenute nell’EP "Lux Tua", uscito a maggio, e disponibile a tutti i live.

video ON MY WAY piano solo


Macròlle

I Macròlle sono un gruppo indie rock ferrarese. Il progetto nasce nel 2012 da musicisti motivati alla ricerca ed evocazione musicale. Sperimentando in ambiti dove le linee di demarcazione di genere sono più sfocate e si trova spazio per nuove identità sonore, dove il jazz, il post-rock, le sperimentazioni elettroniche degli anni '70/'80, la psichedelia e le tematiche tumultuose e decadentii dei testi ereditate dal rock d'avanguardia di fine '60, sono i modelli di riferimento sui quali è maturato il lavoro di composizione. Così le individualità e le differenti prospettive dei singoli elementi si fondono in un unico messaggio musicale, diventando componenti di un suono d'insieme che è la vera forza del gruppo. Con questi presupposti si propongono sulla scena contemporanea, esibendosi nei circoli di musica indipendente, partecipando a festival e rassegne come avvenuto recentemente al Fuori Nota Festival di Venezia. Il progetto si concretizza nel primo lavoro discografico autoprodotto ONE OVER ZERO, registrato e mixato da SAMBOELA, pubblicato nel 2014.
I MACRòLLE sono Ilaria Follegatti (voce, violoncello), Stefano Catozzo (chitarre, elettronica), Massimiliano Pedrazzi (basso, elettronica), Giorgio Covi (batteria, percussioni).
http://www.macrollemusic.it


STORIE

MERCOLEDì 8 LUGLIO, ore 21,30

Regia di Catia Gianisella
Con Marco Bignardi, Denis Folli, Marisa Caniato, Ilaria Borraccetti, Emanuela Trazzi, Licia Rota, Gabriella Zambelli, Franca Bersanetti

“Storie...” nato dal laboratorio di teatro e coaching, in collaborazione tra Teatro Cdd e
l’associazione di promozione sociale NoiCoach. Autrici di questo nuovo format sono Catia Gianisella e Licia Rota che hanno deciso di unire le tecniche teatrali col supporto del coaching. È stata una prova di soli 4 mesi, dove hanno concretizzato con un piccolo gruppo di persone, quella che è la loro idea di teatro&coaching. Lo scopo di questo laboratorio è di trasmettere alle persone dei nuovi strumenti per la gestione delle proprie emozioni. Ogni giorno e in ogni momento noi proviamo delle emozioni, quindi se non decidiamo noi che emozione provare, sarà qualcun altro a decidere per noi, dal collega scontroso, al partner arrabbiato, al messaggio che inaspettato ci sorprende. Se non siamo noi a gestire le emozioni, lo farà qualcun altro dall’esterno, nel bene o nel male. Il laboratorio teatro&coaching è stato suddiviso tra tecniche teatrali gestite da Catia Gianisella, attrice, regista e sceneggiatrice già affermata sul territorio ferrarese ed il coaching, con Licia Rota coach certificata Nlp, coach con diploma del dottor Richard Bandler. Questa collaborazione è nata per la stima reciproca tra le due professioniste e la loro voglia di fare formazione divertendosi, ne è la prova questo spettacolo. Le scene che verranno proposte sono tratte da storie vere scritte dai partecipanti, poi rivoluzionate sotto diversi punti di vista. L’attenta regia di Catia Gianisella e la coach Licia Rota hanno permesso quel passaggio molto delicato che le singole persone hanno affrontato mettendosi in gioco; le storie sono state modificate ed hanno preso una piega decisamente più leggera e a tratti divertente e ironica.


ART ROCK NIGHT - Tutto in una notte

SABATO 11 LUGLIO, dalle ore 21,30

Maratona rock attraverso i tre piani e i vari spazi di Palazzo della Racchetta, con 8 diverse formazioni tra cantautori e band, tra rock e blues, tra sperimentazioni psichedeliche e classiche ballate, tra chitarre e tastiere, armoniche e ukulele, tra lunghe composizioni ipnotiche e incalzanti sferzate di energia in pillole rock, con testi in italiano e in inglese, tra poesia e protesta, contenuti intimisti e ironia scanzonata e dissacrante.

Con 6 graditissimi ritorni -6 cantautori o formazioni già protagoniste delle prime nove serate del Festival- e 2 formazioni al debutto.

E con un ospite internazionale come Daniel Vezoja già applaudito con Enrico Cipollini nella serata inaugurale.

 

Questi gli 8 protagonisti della maratona, i primi due al debutto quest'anno sul palco del Racket Festival:

 

Del movimento dei cieli

(Friedrich Canè e Giacomo Marighelli)

 

Rain Dogs in the Fog

 

Paolo Bertelli / Enrico Testi

 

Leonardo Veronesi

 

LoboLoto (Alice Lobo)

 

Andrea Cera (Big Kahuna)

 

Enrico Cipollini

 

Daniel Vezoja


Un autore, due libri: Virgilio Patarini, "I fiori del silenzio" e "Girotondo"

MERCOLEDì 15 LUGLIO, ore 21,30

Con la partecipazione di Michele Govoni (giornalista) e Catia Gianisella (attrice)

Girotondo

Questo romanzo affronta il problema della percezione del tempo.

Paradossalmente l'autore ha cercato di risolvere diacronicamente, attraverso una partitura narrativa, l’enigma di un istante, la conflagrazione sincronica di tutta una vita in un momento cruciale della stessa. Qualcosa di enorme è accaduto. C’è una voce che parla nel buio. Una voce di donna. Una voce che contiene altre voci. Una coscienza esplosa, saltata, come dopo un cortocircuito. Un’intera esistenza che passa in un lampo accecante. Tutto il passato e tutto il futuro nel crogiuolo incandescente di un presente polverizzato. Nell’infinito tempo di un istante. Un paradosso, appunto. Un paradosso che la tessitura narrativa gioca e dipana. Qualcosa di enorme è accaduto. Qualcosa di troppo grande per essere compreso immediatamente dalla donna protagonista del romanzo. Un delitto. O forse più di uno.


Fiori del silenzio

In questo libro di poesie e aforismi Patarini raccoglie il distillato di una scrittura disseminato lungo il tempo, nell'arco di vent'anni: una scrittura inquieta, a tratti vagamente crepuscolare, tra ironia e leggerezza, con accenti che riecheggiano talvolta gli amati Dino Campana e Montale, tra giochi di parola e un uso scanzonato della rima e guizzi di ermetismo, tra 

momenti autobiografici e considerazioni generali sul'incerta natura della poesia contemporanea e sul ruolo della letteratura. Riflessioni sulle ragioni del "silenzio" di un uomo che ha dedicato gran parte della sua vita alla parola. 

 

Spesso troppi compromessi

mi hanno messo in croce.

Così metto le redini alla fantasia

perché galoppi più veloce.

E la mia voce dice cose

al di là delle parole.


 

Nessun rumore nella notte che avanza

Solo il lento franare del mondo

Girotondo di stelle intorno alla luna

Che danza l’essenza di tutte le cose

In forma di rosa dei venti

La nostra memoria appassisce

Fiorisce il silenzio come un fiore di loto

Parole che galleggiano nel vuoto

Come relitti sparsi di una flottiglia

Di vanità naufragate.

 

Nessun rumore nella notte che avanza

Solo il lento sciabordare della prua

Della mia barca che scivola e asseconda

Il lento tuo ansimare

In forma di onda del mare

Infinita carezza della mia chiglia

Sui tuoi marezzi d’argento

Desiderio che affonda e riemerge

Nel mare aperto della tua riscoperta sensualità

Fatta di niente, di acqua e di vento.

http://www.virgiliopatarini.com/poesia/


DIARIO DI VIAGGIO DI UN BISESSUALE CONTENTO

SABATO 18 LUGLIO,  ore 21,30

Di Marcel Delabiche.

Regia di Sergio Scorzillo.

Con Sergio Scorzillo e Dario Dongo al pianoforte

"...le energie vitali si regolano da sole in modo naturale, senza un dovere e senza una morale coattivi; entrambi sono sintomi certi della esistenza di tendenze antisociali. Il comportamento antisociale nasce da pulsioni secondarie sorte in seguito alla repressione della vita naturale, che contraddicono la sessualità naturale...L'uomo educato alla negazione della vita e del sesso acquisisce un'angoscia del piacere che sul piano fisiologico si manifesta con problemi seri e spasmi muscolari cronici....Le malattie mentali infatti sono il risultato del disordine sessuale esistente nella nostra società. E della repressione"...

(Wilhelm Reich-La funzione dell'orgasmo)


Dopo " i Monologhi della Vagina", ecco l'appassionato diario erotico in prima persona di un bisessuale convinto e contento, che lontano da falsi moralismi e bigottismi, coraggiosamente racconta il proprio vissuto prendendo come compagni di viaggio De Sade, Verlaine, Rimbaud, Lorca, Lawrence, D'Annunzio, Apollinaire. E musica dal vivo.

Riferimenti espliciti rendono lo spettacolo inadatto ai minorenni.

Il monologo è dedicato a Spalding Gray, attore e autore americano di Sex and Death to the Age 14 (Sesso e morte fino a 14 anni) Diario di viaggio di un Bisessuale contento è un monologo di Marcel Delabiche (Carnet de Voyage d'un bisexuel ravi) 



TRE AUTORI  E TRE LIBRI a confronto:  LUCIANO VALENSIN (Le poesie di Lollo), MAURIZIO GANZAROLI (Buoni motivi per non dormire) e SIMONE ZAGAGNONI (Il battaglione dimenticato)

MERCOLEDì 22 LUGLIO,  ore 21,30


Luciano Valensin, pittore, poeta e regista teatrale di teatro per ragazzi è nato a Siena nel 1938, diplomato all’Istituto d’Arte di Siena nell’anno 1960, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha insegnato Disegno ed Educazione Artistica dal 1962 al 1970, trasferendosi poi in Inghilterra, dove ha insegnato Lingua e cultura italiana presso l’ “Adult Education” di Gillingham (Kent). Nel 1972 è rientrato in Italia dove ha ripreso l’insegnamento, continuato fino al 1998.

Ha frequentato i corsi di recitazione presso “Il Piccolo teatro” di Siena sotto la guida del Maestro C.Francini.

Nel 1960 ha tenuto la prima personale di pittura a Siena, nel Chiostro di S.Andrea, alla quale hanno fatto seguito molte esposizioni a Siena, Firenze, Poggibonsi, Colle Val d’Elsa, Certaldo, Londra e infine Canterbury (invitato al Festival). Dal 1980 ad oggi ha allestito numerosissimi spettacoli di e per ragazzi Nel 2002 ha vinto il primo premio assoluto di poesia “Anfiosso” a Roseto degli Abruzzi e segnalato in altri tre concorsi. Vive e lavora a Barberino Val d’Elsa


Le poesie di Lollo sono una raccolta di poesie e filastrocche che raccontano un mondo sempre in bilico tra realtà e giocosa fantasia, con un uso della rima e del gioco di parola leggero e musicale. Poesie piene di musica e di colore che trasformano la quotidianità in un mondo fantastico.

 

Maurizio Ganzaroli, nato a Ferrara nel 1969, spaziando tra varie arti come la pittura con partecipazioni a diverse mostre personali e collettive, nella propria città, a Milano e Roma, la scultura, istallazioni luminose, e video, ha da sempre affrontato la scrittura con una vena Horror e fantascientifica, ha pubblicato alcuni libri in cartaceo e in versione digitale, con partecipazioni a diversi concorsi.


Buoni motivi per non dormire sono una raccolta auto-prodotta di 10 racconti fantastici che esplorano tutti i temi del brivido classico come il gotico, il thriller, il surreale, il noir, il noir psicologico e l’horror vero e proprio. In quasi tutti i racconti ci sono protagoniste volontarie o no, delle donne, che a volte sono delle vittime delle circostanze infauste, e a volte diventano loro le circostanze avverse per gli ignari passanti nelle loro vite. Ci sono anche due racconti non esattamente horror di cui il primo “La nebbia”, una rivisitazione di un omonimo racconto già edito nel 2001, mentre l’altro in stile Stephen King agli inizi, dove i bambini erano protagonisti e dove spesso la realtà risulta essere più spaventosa della fantasia

 

Simone “Salinguerra” Zagagnoni. Nato nel 1976 a Ferrara dove già da molto giovane inizia ad occuparsi di storia cittadina. Grazie ai lunghi mesi estivi trascorsi a Castello Tesino (TN) in villeggiatura con i nonni materni, ha imparato ad amare e apprezzare la montagna e la quiete.

Le sue passioni a tutt’oggi sono la storia ferrarese e più in generale quella medievale, la storia della Prima Guerra Mondiale, quella della Seconda e nel tempo libero, non manca mai di concedersi qualche giorno all’aria aperta in montagna, nei luoghi in cui ha potuto trascorrere l’infanzia. Negli ultimi anni poi si è dedicato alla poesia e alla scrittura di saggi e romanzi.

Ha adottato il soprannome ‘Salinguerra’ per la simpatia che nutre nei confronti del capo della fazione ghibellina ferrarese il quale osteggiò pesantemente l’ingresso e la presa di potere della famiglia degli Estensi in città. Attualmente vive nella città di Ferrara dove gestisce un’agenzia professionale di comunicazione. 

Il Battaglione dimenticato. Racconta l’autore: “Questo racconto, affonda le sue radici alla fine degli anni ’80. In quei tempi mi recavo con i nonni in Tesino a trascorrere alcuni mesi di villeggiatura ed ebbi modo di conoscere il forte di Cima Campo.Da quegli anni iniziai a studiare la storia locale, quella della Prima Guerra Mondiale e mi appassionai di montagna.Un paio di anni fa poi, Parlando con alcuni amici, seduti alla Malga di Cima Campo mentre gli raccontavo i fatti di guerra vissuti dal forte, mi dettero l’idea: <<Simone… perchè non ci scrivi una storia?>>La cosa li per li andò giù per le scale di cantina, ma il seme era piantato! Mesi dopo iniziai a pensare come e cosa narrare, se fare un saggio (ma ce n’erano già diversi) o una narrazione.Scelsi la strada del racconto.Così, dopo quella visita al forte iniziai a raccontare, mettendo su carta, la mia storia, parzialmente autobiografica e romanzandoci sopra arrivai a raccontare del battaglione Monte Pavione e dei suoi uomini che nei primi giorni di quel novembre 1917 videro la guerra e fermarono l’avanzata austriaca per alcuni giorni”. La storia è accompagnata da alcuni disegni realizzati da Marco Ardondi di Ferrara.


L'ALTRO REPARTO

SABATO 25 LUGLIO, ore 21,30

Compagnia Piccoli Tocchi di Teatro

Regia di Roberta Pazi.

Con Vittoria Triglione, Laura Gallini, Alessandra Guerra, Lia Simonatto, Riccardo Bucci, Marco Trippa, Nicola Santolini, Flavio Caroli


Esiste una compagnia teatrale misteriosa che propone spettacoli in luoghi Inconsueti in  strani orari e che pochissimi sono riusciti a vedere. Su di loro niente di certo solo voci e passaparola tali da renderli personaggi quasi mitici: gli Attori. In un rimando costante tra realtà e finzione, gli attori di questa compagnia sono spettatori di se stessi, incapaci di uscire dai ruoli che li abitano costantemente.  Il testo “L’ Altro reparto” si divide in  due atti , due  ambienti e  due le troupes di personaggi  che sembrano non avere niente a che fare l’ uno con l’ altra, ma sarà davvero così? Un lavoro dal ritmo serrato  che gioca con le  scatole cinesi e ci propone più livelli di lettura, a colpi di battute e situazioni esilaranti alla fine scopriremo il mistero che circonda questi personaggi. In scena  per davvero, o forse no.


 

(CONTINUA: PAGINA IN ALLESTIMENTO... vedi programma e qualche video alla pagina:

Programma Racket Festival )